Se siete di passaggio o meno in questa meravigliosa città, e amanti come noi della buona gastronomia, non potete fare a meno di visitare queste chicche culinarie, da mete quali attrazioni turistiche a luoghi poco conosciuti, ma altrettanto peculiari.
Tenendo fede a questo blog non possiamo fare altro che illustrarvi quattro deliziose destinazioni a Busan scelte in base all’esperienza personale e tutte diverse fra loro, sia dalla prospettiva dei sapori che dalla tipologia di alimenti alla base delle loro proposte.
Mercato Jagalchi
Quando ci viene in mente Busan non si fa altro che associare i propri pensieri al mare, alla spiaggia e senza ombra di dubbio all’enorme gastronomia ittica che ruota attorno a tale località. E come non iniziare, se non parlando uno dei punti più caratteristici? Situato a pochi minuti a piedi dalla fermata metropolitana che porta il suo stesso nome, pullula di venditori affaccendati nella loro fitta attività. Se siete persone mattiniere e tanto volenterose, andando all’alba potrete anche assistere all’arrivo dei pescatori carichi di merce fresca, al contrario nulla viene tolto alla vostra esperienza in questo luogo. Innanzitutto se siete persone poco inclini a sopportare l’odore del pesce oppure facilmente impressionabili, fate dietrofront perchè questo posto non fa assolutamente per voi. Se sperate di uscire da lì con addosso il profumo che vi siete spruzzati prima di uscire, rassegnatevi. Jagalchi non perdona e impregnerà i tessuti dei vostri vestiti.
L’atmosfera in determinate fasce orarie è molto caotica, dove troverete i gestori delle bancarelle impegnati a fare affari e anche da turisti, non potete far altro che rimanere coinvolti. Che siate ristoratori o comuni passanti, coreani o stranieri, che sappiate comunicare in coreano o meno, cercheranno di rifilarvi qualcosa, specie le signore di una certa età con un savoir-faire molto affiatato.
Per quanto possa apparire strano, soprattutto dalla nostra prospettiva, è possibile comprare nei mercati il pesce e farselo cucinare nei ristoranti presenti nei dintorni, i quali prepareranno la pietanza sul momento, specie se si tratta di consumarlo crudo, assolutamente delizioso, dieci su dieci. Ovviamente si sta trattando di una certa qualità, perciò non aspettatevi cifre stracciate, piuttosto un rapporto qualità-prezzo bilanciato.
Bancarelle nella via Gwangborok
Senza allontanarvi esageratamente dal luogo sopra menzionato troverete una miriade di bancarelle con esposta ogni sorta di mercanzia, dall’abbigliamento agli accessori, dalle più particolari chincaglierie ai più disparati souvenir, fino all’immancabile cibo di strada. Questa via è una delle più note e di conseguenza una delle più vivaci e caotiche. Anch’essa molto gettonata dai turisti e altrettanto da gente della località. Non avrete assaporato autenticamente una città senza averlo provato. Se è vostra intenzione andare al risparmio, questa è l’opzione che fa per voi, poiché con un budget di 500 won potrete saziarvi a modo. C’è davvero l’imbarazzo della scelta per il vostro palato, però a farla da padrone sono i piccantissimi tteokbokki e sundae (in pratica il sanguinaccio cotto, per chi non lo sapesse) e i delicati, ma gustosi gyeranbbang ed infine i mandu, con un ripieno vegetariano o di carne. Se arrivate dal mercato del pesce come ha fatto la sottoscritta, porterete a casa anche questi odori, in particolar modo, quello di fritto.
Milmyeon
Se vi recate a Busan, non potrete fare a meno di assaggiare una delle specialità caratteristiche, ovvero il Milmyeon, una sorta di cugino del naengmyeon. Trattasi di tagliolini piccanti da gustare rigorosamente freddi, insomma un salvavita soprattutto d’estate, stagione in cui il caldo torrido perseguita chiunque senza fare sconti. Potrete trovare questa pietanza un po’ ovunque, ma mi sento di consigliare particolarmente la zona di ristorazione attorno alla spiaggia Gwangalli, se siete alla sua ricerca. Come ogni piatto che si rispetti in Corea, vi verrà servito accompagnato dal “mu”, abbastanza simile a una rapa cinese, utile per smorzare il sapore pungente del piatto. Per quanto può sembrare poco convenzionale, e soprattutto un sacrilegio dal punto di vista di noi italiani, è molto comune ricevere dal cameriere un paio di forbici per tagliare la pasta, in quanto lunghissima e in un certo senso scomoda. Confesso con piacere di aver provato ad evitare questo passaggio, sarà stato l’attaccamento alla mia nazionalità, ma sconsiglio di seguire il mio esempio, perchè al primo tentativo di prendere il cibo con le bacchette, ho tirato su l’intera massa di tagliolini, perciò ho finito col rassegnarmi e usare a malincuore le forbici.
Daltodang
Dulcis in fundo, nel vero senso della parola è questa chicca ancora poco conosciuta di Busan, ma che ha potenziale da vendere. Cercandola anche su internet e guide turistiche, non avrete molte informazioni, però ho scoperto l’esistenza di questo magico posto grazie a una particolare dipendenza che ho per Instagram. Daltodang è il paradiso dei macarons, e la proprietaria di questa peculiare pasticceria non è solo brava sul versante culinario, ma ha la capacità di rendere le sue creazioni dei veri e propri capolavori, dipingendo sui dolcetti come se fossero tele. Ciò che colpisce è l’equilibrata fusione tra un delizioso macaron alla francese e un’estetica che rispecchia autenticamente la tradizione coreana, dall’aristocrazia della dinastia Choseon, ad animali di leggende nazionali e non, fino illustrazioni del mugunghwa, il fiore nazionale, ossia un ibisco, nonché logo del negozio.
Chiara Garbagnati