Come la Sardegna o la Sicilia stanno all’Italia, Jeju sta alla Corea. Questa poliedrica meta rappresenta per i coreani sinonimo di vacanza, comfort e gite, grazie al suo lussureggiante paesaggio e a tutti i luoghi d’attrazione che la caratterizzano e la rendono unica confrontandola a qualunque altra destinazione della penisola.
Un miscuglio di sfumature e una varietà di habitat che accontentano chiunque, dal mare alla montagna, fino alla città vera e propria.
Insomma, in un’isola così piccola viene concentrato di tutto, facendo incontrare modernità e tradizione in maniera armoniosa.
Qualora voi siate in Corea del Sud per un motivo o per un altro, Jeju-do è assolutamente uno di quei punti della to-do-list, senza se né ma. Ad ogni modo raggiungerla da Seoul o Busan, in pratica dalle grande città è un gioco da ragazzi, visto che ci sono aerei che partono più volte al giorno e i voli nazionali vengono gestiti in maniera molto più rapida ed efficiente rispetto a un qualunque aeroporto del Bel Paese, pertanto potreste arrivare anche 20 minuti prima del decollo senza stress ed evitandovi la classica attesa che precede l’imbarco e che non sembra finire MAI. L’unica accortezza è che vi consiglio di prenotare i biglietti con un certo anticipo, specie se si tratta di giorni di punta, dato che possono arrivare a costarvi cifre non indifferenti.
Una volta arrivati, troverete taxi e bus che vi possono portare a qualunque angolo dell’isola, o quasi, ma cosa più importante, respirerete aria pulita, specie se arrivate da Seoul. La differenza è notevole, quasi uno shock, a primo impatto. La prima immagine che mi si è piazzata davanti una volta uscita dall’aeroporto, è fatta di palme, fiori e nonni di pietra.
Per chi non lo sapesse sono uno dei simboli dell’isola. Tradotto dal dialetto di Jeju, 돌하르방 (dolhareubang), trattasi di sculture fatte di roccia lavica dell’isola e sono presenti ovunque, dai luoghi più comuni a quelli più significativi.
Premessa: muoversi coi mezzi è comodo e possibile, ma di certo il posto non gode di tutti i comfort di trasporto che la penisola ha da offrire. I taxi, rispetto a quelli italiani, sono molto più economici, e lo stesso ragionamento vale anche per il noleggio auto.
Dopo questa concentrata introduzione, lo scopo di questo articolo è illuminarvi sulle attrazioni che ho apprezzato di più, nonché le più gettonate tra i turisti coreani e non.
Cascate Cheonjinyeon – Ubicate a sud dell’isola, queste spettacolari cascate sono le più famose presenti in questo territorio, grazie al rigoglioso verde della natura che le circonda e che vi farà entrare in un luogo incontaminato, che vale molto di più rispetto all’esiguo prezzo d’entrata (il costo varia in base a categorie come residenti, coreani, studenti, ecc). Il significato di questo nome racchiude l’essenza di dove vi state trovante, l’incontro della terra col cielo, che respirerete durante la passeggiata, possibile fino alle 8 di sera.
Quest’area gode di una ricca varietà di flora e fauna, che potrete apprezzare in particolar modo nel periodo estivo.
Il Museo Nazionale di Jeju, anch’esso a prezzi stracciatissimi, è il più importante museo presente, che racconta al visitatore la storia dell’isola, dagli inizi della civiltà fino ad arrivare ai giorni nostri. Come ogni museo di storia che si rispetti, ospita reperti di ogni genere, ma anche svariati punti interattivi che agevolano in maniera significativa la comprensione dei contenuti esposti ed esaltano la rilevanza che questo luogo ha avuto nel corso della storia coreana. Non mancano spazi tattici per allietare il vostro instagram e né i souvenir.
È facilmente raggiungibile via autobus dal centro della città di Jeju, qualora fosse il vostro punto di partenza, come nel mio caso. Ad ogni modo per maggiori informazioni consiglio di scaricare l’app di Naver Map, che funziona molto meglio di Google e sarà il vostro salvavita.
Ovunque voi siate, specie se fan della cucina e il lato gastronomico è fondamentale in ogni vostro viaggio, non potete non farci un salto. Dalle pietanze tradizionali nazionali alle specialità dell’isola, rinomata per il suo pesce fresco e per i suoi agrumi, tra i più famosi la clementina di Jeju (감귤) e l’hallabong (한라봉), a cui non riesco dare un effettiva traduzione, se non quella di un simil-arancio. I mercati più grandi offrono anche bancarelle ben fornite di cibo da strada e souvenir di ogni genere, abbattendo i costi di un qualsiasi negozio.
Riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO, il promontorio Seongsanilchungbong (성산일충봉) si trova vicino alla cittadina di Seogwipo e si tratta di un picco nato da un’eruzione vulcanica freatica (in pratica sottomarina). Il percorso, sempre in mezzo alla natura, vi porterà ad una vista a dir poco mozzafiato, se non simbolica, un qualcosa che potrebbe essere definito un biglietto da visita di quest’isola. Quest’avventura a soli 2000 won è un’esperienza che raccomando a chiunque, nonostante il luogo sia alquanto ventoso e faticoso con la miriade di scale che lo caratterizzano.
Scritto da Chiara Garbagnati